IL NOSTRO CAMPING LE BALZE e LE
STREGHE DI MANDRINGA
Oggi
vi voglio parlare del nostro Camping Le Balze che sorge
sulle Balze, immensa
e suggestiva voragine che svela la storia della terra volterrana,
e in particolare, della leggenda che avvolge il sottostante masso di
Mandringa. All'apparenza sembrerebbe d'imbattersi in un semplice
blocco di pietra, in realtà al suo interno c'è un'apertura che
conduce ad una fonte dove, ai tempi, durante il giorno, donne e
ragazzi vi attingevano acqua animandola di chiacchiere e giochi. Da
quella fonte usciva l'acqua più limpida di Volterra così come
descritto da D'Annunzio, “Chi sciacqua le lenzuola alla
Docciola, convien che l'acqua attinga alla Mandringa” “Era
però il sabato notte, poco prima che l’orologio di Piazza
scandisse la fine di un altro giorno, un fruscio lento e
rabbrividente penetrava l’aria già greve e pregna di zolfo,
seguito da un brusio che, sempre più marcato ed intenso, faceva da
macabro preludio alla vorticosa danza delle streghe. Le donne e i
ragazzi ascoltavano terrorizzati nel dormiveglia le voci stridule e
sghignazzanti delle streghe e, quando il lugubre stridio della
civetta e il lamentoso miagolio dei gatti annunciavano l’arrivo di
altre entità malvagie, neppure gli uomini avevano il coraggio di
uscire di casa. Sull’orlo delle Balze, un’altra notte di tregenda
si stava consumando in onore del Principe delle Tenebre, ai piedi
delle antiche mura, fra il sacro tempio dei Patroni e il diruto
cenobio dei Camaldolesi”.Così descrive Franco Porretti in
“Volterra magica e misteriosa” . E ancora viene raccontato di
come
“Se
fu facile per San Barbato abbattere il secolare Noce di Benevento e
disperdere cosi le migliaia di streghe che vi si davano convegno, le
difficoltà che avrebbe incontrato a Volterra sarebbero state tanto
sovrumane da fargli perdere la speranza di poter sfrattare da
Mandringa le malefiche allieve di Satana che schiamazzando vi si
radunavano la notte del sabato. Un conto fu tagliare l’albero, per
quanto maestoso, e costruire sulle sue radici una chiesa; un altro
conto invece sarebbe stato distruggere quell’enorme masso che si
staglia possente verso il cielo, sulla strada di Badia, avvolto
nell’edera, nei rovi e nella madreselva.”
Ancora
oggi trovandosi di fronte a quel masso e pensando a queste leggende,
improvvisamente, vi sentirete correre un brivido lungo la schiena.
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